Il Maestro Vissani è uno dei docenti del nostro corso di cuoco.
Gianfranco Vissani, nato a Civitella del Lago (Umbria) il 13 gennaio 1951, dopo gli studi alberghieri a Spoleto, inizia ben presto un lungo periodo di formazione sul campo. Lascia la sua regione e lavora nei più qualificati alberghi e ristoranti italiani.
Tra i tanti, anche L’Excelsior di Venezia, il Miramonti Majestic di Cortina d’Ampezzo, il Grand Hotel di Firenze e Zi’ Teresa di Napoli.
L’amore e l’interesse per la cucina spingono lo chef alla ricerca di piatti e prodotti tipici. Così, a lavoro ultimato, abbandonava i luoghi della ristorazione di lusso per raggiungere le piccole trattorie.
In tal modo Gianfranco acquisisce le due componenti fondamentali della sua cucina: sia la conoscenza e pratica della grande cucina classica e della cucina internazionale, sia la freschezza insieme alla varietà dei sapori e alla fantasia delle diverse cucine territoriali.
Rientrato nel 1974 in Umbria, Gianfranco Vissani, apre un ristorante nel suo paese natale, Casa Vissani che gestisce ancora oggi assieme al figlio Luca. Intanto, negli anni successivi, tutte le guide gastronomiche lo annoverano tra i primi in Italia.
“La Guida d’Italia 1982”, pubblicata da “L’Espresso” lo designa, primo assoluto, assegnandogli la votazione di 3 cappelli che custodirà questo primato per oltre vent’anni.
Segue un periodo di intensa attività. Occorreva gestire il proprio ristorante e, nel contempo, viaggiare in Europa, USA, Australia, Thailandia, Giappone, in cui era richiesta la sua magistrale presenza.
E dalle cui tradizioni si ispirava per nuove ricette e nuovi accostamenti. Gianfranco veniva invitato a tenere non solo lezioni di cucina, ma anche dimostrazioni per la stampa o pranzi di rappresentanza e anche gare gastronomiche.
Ingredienti genuini e piatti della tradizione italiana, rappresentavano (e rappresentano ancora oggi), di certo, la peculiarità della sua cucina, ma erano arricchiti dalla sua creatività e fantasia. Così Vissani spiega:
“Nella mia cucina basata sulle cotture rapide e sulla fragranza dei sapori primari, la qualità della materia prima è fondamentale.
Per quanti sforzi si facciano, da un prodotto mediocre o cattivo non può nascere un buon piatto.
È importante quindi – conclude lo chef – che il cuoco sappia scegliere i prodotti giusti, come pure è necessario che i produttori siano stimolati a migliorare costantemente i loro prodotti e a qualificare il mercato”.
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